lunedì 19 maggio 2008

5a liceo 1967-68


Tommie Smith e John Carlos

1967 - 3 dicembre: Barnard trapianta il primo cuore 1968 - 1 marzo: scontri di Valle Giulia, 4 aprile: Assassinio di M.L.King, 10-13 maggio: Maggio francese, 5 giugno: Assassinio di Robert Kennedy, 21 agosto: Invasione della Cecoslovacchia, ottobre: Olimpiadi e massacro di Città del Messico, 3 novembre: Alluvione del Piemonte, 5 novembre: Elezione di Richard Nixon.
Film 1968
- Berretti verdi, Bullit, C'era una volta il West, 2001 Odissea nello spazio, Il Giorno della civetta, Hollywood party, Impiccalo più in alto, Il medico della mutua, Rosemary's baby, La strana coppia
Canzoni 1968 - Via del Campo, Bocca di rosa, Azzurro, La Bambola, Applausi, Rain and tears, Ho scritto t'amo sulla sabbia, Luglio, Delilah, Vengo anch'io. No,
tu no, Un Angelo blu (I can't let Maggie go), Hey Jude, Insieme a te non ci sto più , Io per lei, Le Monde est gris le monde est blue, Nel cuore nell'anima, Lady Madonna, Piccola Katy,Hello goodbye, Balla Linda, Se perdo te )
1968 - Scudetto: Milan - Coppa dei Campioni: Manchester Utd - Giro d'Italia: Merckx - Tour de France: Janssen - F1 1968 Graham Hill su LotusFord - Motomondiale 500 e 350 Agostini su MV Agusta - 250 Phil Read su Yamaha. Coppa Davis Stati Uniti (4-1 all'Australia). Wimbledon: Rod Laver.
Prima, durante e dopo il maggio francese, Scioperi a ripetizione. Di fronte alla proclamazione dell'ennesimo sciopero, molti della classe vorrebbero distanziarsi da una manifestazione ormai rituale e priva di motivazioni. Discutiamo.
Tutte le altre classi escono dal liceo, lasciandoci soli- Decidiamo di votare. Non ricordo le proporzioni, ma prevale una maggioranza contraria allo sciopero. La decisione presa viene riconosciuta senza riserve anche dalla minoranza. Entra il preside Portogalli che chiede al capoclasse PPO. Cosa avete deciso ? PPO: "abbiamo deciso di astenerci" Preside: "dalle lezioni?" PPO: "no dallo sciopero". Alla fine dell'orario si esce accolti come stronzi da tutti gli altri liceali che avevano scioperato. ............Fu così che da 5a B si diventò 5 R.....
Forse però eravamo l'unica classe del liceo abbastanza compatta e solidale da essere in grado di prendere una decisione impopolare e poi sostenerla, nonostante gli insulti e gli epiteti di crumiri e ruffiani.

In pieno Sessantotto arriva al LUX in prima visione "Berretti Verdi" mediocrissimo film agiografico sull'intervento americano in Vietnam con il mitico John Wayne.
Tutta la meglio gioventù di Pistoia è di fronte al cinema a scazzottarsi fra chi vuole entrare e chi vuole impedire l'ingresso con la Polizia nel mezzo a smanganellare quà e là.
Noi (Irriducibili sì, ma giudiziosi) assistiamo in prima fila, ma al sicuro dietro le finestre munite di inferriate del Bar Centrale, dopo avere interrotto per pochi minuti le nostre impegnative partite a flipper e tressette.

Il 5 giugno del 1968 era un mercoledì. Quella mattina alla seconda ora avevamo inglese. Erano gli ultimi giorni del nostro liceo. Vivevamo ormai in pieno clima maturità e le lezioni erano essenzialmente dedicate alla preparazione dell’esame. Mentre si entrava in classe si sparse improvvisa la voce dell’attentato, avvenuto nella notte a Los Angeles, a Bob Kennedy, che veniva dato ormai per morente. Si rimase tutti molto colpiti compresa la professoressa, addirittura commossa. In quel tempestoso 68, con la guerra in Vietnam al suo culmine, la candidatura, ormai certa di Bob, a presidente USA, ci era apparsa come una ventata di giovanile novità e una promessa di tempi migliori. Cinque anni prima il 22 novembre del 63, anche l’inizio del nostro liceo era stato contrassegnato dall’assassinio a Dallas di un altro Kennedy: il presidente John. Avevamo allora 13-14 anni e l’avvenimento ci aveva appena coinvolto, scivolato subito via nella spensieratezza dell’adolescenza. In quel giugno del 68 per noi così decisivo, con il passaggio cruciale della maturità imminente e con il movimento giovanile del Sessantotto ormai in fase di normalizzazione in tutta Europa, la morte di Bob Kennedy ci segnò invece profondamente e ci apparve in quel momento particolare, quasi il simbolo dell’impossibilità da parte dei giovani di poter cambiare il mondo.

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